La TESTA (non della corsa)

Purtroppo ora toccherò un tasto dolente, LA TESTA.

Purtroppo non tutte le ciambelle escono col buco, si suol dire, così come non tutti i ciclisti escono con la testa, o meglio, non tutti usano i neuroni a disposizione.

Ma mentre in strada (e anche in altre specialità), "serve un pò meno", in pista è INDISPENSABILE.

In pista devi sapere (e ricordare) un regolamento lungo come la Divina Commedia, che cambia praticamente ogni 6 mesi, se tutto va bene.

In pista devi capire dove stare in ogni momento, devi capire cosa fare in ogni momento, un secondo di differenza tra il capire e il non capire e sei eliminato.

La SEMPLICE volata finale è già una cosa complicata. Per assurdo, è più facile in gruppo che in 2, uno contro l'altro.
Se non sai cosa fare, se non conosci il punto d'appoggio, le traiettorie, il metodo per prendere più velocità, beh, hai perso.

Se poi invece della "semplice" volata dobbiamo fare una Madison... Ciao!
Capire dove cambiare, capire il giro volata, la velocità tua e quella del tuo compagno, il saper rallentare fino a quasi fermarsi se il compagno è in caccia, il non farlo inseguire (correrti dietro) prima di dargli il cambio, il sapere i punti degli avversari e di quelli a qui dobbiamo correre dietro o meno... troppe cose per chi non ha testa.

Negli anni ho conosciuto atleti fortissimi ma con poca testa e atleti meno dotati con testa super. Alla fine della fiera i secondi hanno avuto più risultati dei primi, di gran lunga.

L'atleta che ha testa lo vedi subito in mezzo al gruppo, non ha lo sguardo fisso avanti, lui sa sempre dove è ogni suo avversario, soprattutto quelli che teme. L'atleta che ha testa in pista guarda ogni giro il suo Tecnico, anche se questi non gli dice nulla per alcuni giri, comunque lo guarda sempre.

L'atleta che ha testa fa quello che gli dice il Tecnico immediatamente, perchè sa che del Tecnico ti puoi fidare.

L'atleta che ha testa non ascolta i consigli del papà o del DS in balaustra, ascolta il Tecnico in campo.

L'atleta che ha testa sa i punti degli altri, così come mio nonno quando giocavamo a briscola; lui sapeva i punti di tutti, oltre i suoi.
Sapere i punti degli altri in una Tempo Race (ad esempio, e son pochi da contare), è essenziale se punti a vincerla.

Nota dolente, come diceva il buon Adriano De Zan: "la classe non si compra al supermercato", la testa nemmeno. E il delta di miglioramento della "testa" è purtroppo piuttosto basso.


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