Inseguimento a Squadre - Quartetto
Mentre la Velocità è considerata la "specialità regina", il quartetto è il massimo dal punto di vista delle specialità di squadra.
Lo scopo della gara è di fare il miglior tempo possibile, oppure anche, nelle finali, di raggiungere o battere la squadra avversaria che parte dal lato opposto del velodromo, indipendentemente dal tempo impiegato.
Ai Campionati Italiani è famosa la frase: "chi vince il quartetto ha vinto tutto".
Il quartetto è un connubio di forza, resistenza, sincronizzazione e tecnica.
Come dice la parola, è formato da una squadra di 4 atleti, ma vi può essere un quinto, o addirittura un sesto, se la gara prevede più di una prova.
Nelle gare Internazionali, dove sono previste 3 prove per chi arriva alla finale, tutti i 6 atleti alla fine saliranno sul podio, anche chi ha fatto solo la qualificazione.
La lunghezza della gara è per gli Allievi/e di 3.000 metri, mentre per tutti gli altri di 4.000.
La partenza è data sulla linea di mezza pista (linea rossa trasversale), per i Velodromi la cui lunghezza della prova, diviso la lunghezza della pista, dà un numero intero di mezzi giri; è diversamente segnata invece (sulla linea di corda), nei velodromi con lunghezza anomala, cioè su 4 di 5 Velodromi Veneti, quindi si parte da mezza pista solo a Bassano, che misura 400metri esatti. In alcuni velodromi invece (ad esempio Pescantina), la prova viene fatta su giri e mezzi giri, perchè la partenza dei 3000 è in piena curva e, mentre un individuale riesce a partire, per un quartetto è praticamente impossibile. La prova quindi è leggermente più lunga o più corta.
TECNICA
La partenza si effettua con gli atleti in linea uno accanto all'altro, ad una distanza di circa un metro. Nelle gare internazionali il primo è sorretto da un blocco di partenza che tiene fisso la ruota posteriore e canotto sella, e si sgancia allo zero del countdown. Nelle altre gare è sorretto da un giudice di gara, mentre gli altri tre da addetti dell'organizzazione.
Una partenza corretta è fatta da quattro atleti che partono in linea parallela tra di loro. NON CI SI DEVE accodare subito a quallo che ci precede, se lo facciamo alla partenza, la cosa implica un rallentamento che non va fatto. Partendo invece in linea dritta, ci penserà la curva a farci accodare al compagno più sotto, che sta percorrendo una traiettoria più corta e quindi in curva si avvantaggerà.
Ogni quanto cambio ? Beh, la risposta è in funzione della lunghezza della pista, della categoria e delle capacità dell'atleta.
In un Velodromo come Portogruaro la categoria Allievi cambia solitamente ogni mezzo giro, chiaramente in curva. L'atleta più forte cambierà verso fine curva, così da fare una tirata più lunga, quello meno forte ad inizio curva. L'eventuale atleta "super" può tirare il giro completo, avvisando i compagni della cosa, o incitato dal proprio Direttore Sportivo che si farò sentire anche dagli altri componenti del quartetto.
Se facciamo un piccolo calcolo, un quartetto Allievi, dovrebbe cambiare circa 12 volte in un Velodromo come il Mecchia. Se ci pensiamo bene, sono circa 30 metri persi sulla testa del quartetto, che non sono pochi...
Gli Juniores invece possono benissimo tirare il giro, ma appena il secondo del trenino nota un rallentamento del primo, gli può incitare il cambio anche dopo mezzo giro, così che il "rallentante" non fermi tutto il quartetto e non si trovi nella condizione di non riuscire a riaccodarsi al cambio. Ricordatevi che un trenino che rallenta, poi non riparte più...
Il cambio è un rapido spostamento verso l'alto in curva, dove si deve andare piuttosto alti e cambiare subito direzione per ritornare in coda, utilizzando la "discesa" della pista.
Non ci si può fermare su a guardare il paesaggio, l'inversione di direzione dura qualche decimo di secondo, pena vedere il resto del trenino andarsene e dover faticare a tornare in coda o, alla peggio, non riuscirci proprio più.
L'atleta che si stacca deve gridare "TREEEEEEEEE", che lo sentano fino al parcheggio, così che quello che sta tirando in quel momento sappia che il cambio che dovrà effettuare sarà ben più corto.
Colui che dà il cambio, mentre sale, DEVE girare la testa a sinistra e guardare come è messo il quartetto. Potrebbe essere, ipotesi non molto rara, che un componente stia faticando e non riesca in quel momento a tenere la ruota del compagno che lo precede. E' sintomo di grande lucidità e prontezza di riflessi, inserirsi in quel buco, così da riformare un trenino compatto.
Errore comune lo fa un quartetto che ha un atleta "super", che invece di usare la sue caratteristiche per migliorare il tempo totale, le usa per distruggerlo. Quando l'atleta "super" si trova a condurre, la peggior cosa che può fare è cambiare repentinamente la sua velocità, mettendo in crisi quelli che lo seguono, che poi si troveranno a condurre (già finiti), quando il "super" si sposta, con conseguente rallentamento totale.
L'atleta "super" invece, deve aumentare piano piano piano la sua velocità che dietro nemmeno se ne devono accorgere e, se possibile, tirare il giro, avvisando prima i compagni gridando "giroooo".
Come ben sapete il tempo del quartetto è calcolato sul terzo atleta che taglia il traguardo, quindi anche l'arrivo prevede che il terzo sia il più avvantaggiato in ciò. All'uscita dell'ultima curva quindi, il primo si sposterà sulla destra, cercando di tagliare il traguardo a mezza pista, il secondo si alzerà rimanendo sotto il primo e il terzo si infilerà restando alla corda, così da riuscire, se possibile, a tagliare il traguardo tutti assieme a tutto vantaggio del cronometro. Il quarto non deve ostacolare questa manovra e anche presente deve rimanere dietro al terzo.
Nelle piste corte (tipo 250mt), gli atleti "evoluti" utilizzano anche delle traiettoie particolari. Chi sta tirando il trenino, durante il rettilineo, fa una traiettoria che lo porta dalla linea degli inseguitori a quella (rossa) dei velocisti, in modo da essere a inizio curva su di essa e usare la pendenza come leggera "discesa" per prendere velocità.
TIPS
La squadra è considerata raggiunta quando è almeno ad un metro.
E' ammessa una ripartenza in caso di incidente, sia riconosciuto che non riconosciuto, cioè, se vi si sgancia un pedale, si può fare una nuova partenza. Tutto ciò se succede entro il primo mezzo giro di pista.
Nelle qualificazioni, se l'incidente è dopo il mezzo giro e l'incidentato è uno solo, la squadra può decidere di proseguire o meno in tre, entro un giro dall'incidente. La prova si ripeterà alla fine e vale per una sola volta.
Nelle finali invece non verrà preso in considerazione alcun incidente dopo il mezzo giro, la squadra prosegue in tre, o si considera battuta.
Quando in qualifica una squadra sta per raggiungere l'altra ma deve continuare per il tempo, la giuria indica, con bandiera rossa e fischietto, alla squadra che sta per essere raggiunta, l'impossibilità di effettuare cambi, fino al sorpasso, pena squalifica.
Avrete visto Marco Villa, Dino Salvoldi, Diego Bragato, con un tablet in mano durante le prove di inseguimento. Il tablet indica a chi sta correndo il tempo dell'ultimo giro, in secondi e decimi, così che l'inseguitore capisca di essere in tabella, o di andare troppo piano o troppo veloce.
Se avete fatto il quartetto con me, mi avrete visto fare la stessa cosa, più in piccolo e manualmente (mentre per i boss è tutto automatico). Nel tablet segno l'ultimo MEZZO GIRO, cioè il tempo che avete fatto da quando mi siete passati davanti fino alla metà pista del rettilineo opposto. L'importante è che abbiate memorizzato il tempo che vi ho dato in partenza (tabella) e che facciate il confronto su quello.